venerdì 25 marzo 2016

Breve ricordo del capitano Vittorio Faitini, caduto nella battaglia di Sciara Zauia

Ad integrazione del post relativo al tenente Giuseppe Orsi e al fatto d'armi di Sciara Zauia del 26 ottobre del 1911 (vedi qui), ci sentiamo in dovere di dedicare un breve contributo anche ad un altro sfortunato protagonista di quella giornata: il capitano Vittorio Faitini.

Il capitano Vittorio Faitini, dell'84° Reggimento Fanteria (1865-1911) (cartolina da coll. privata).

Vittorio Faitini era nato a Verona il 19 giugno 1865. Entrato diciottenne alla Scuola Militare di Modena nel 1883, ne era uscito due anni dopo col grado di sottotenente. Assegnato all'Arma di Fanteria e promosso al grado di tenente, si era sposato ed aveva poi compiuto con successo la Scuola di Guerra. Promosso capitano nel 1902, insignito del cavalierato dell'Ordine della Corona d'Italia, era stato destinato all'84° Reggimento Fanteria della Brigata "Venezia" [1].

Poliglotta, con vari interessi letterari si era dedicato anche alla traduzione di alcuni testi dal tedesco [2]. In particolare, nel 1900 aveva pubblicato la traduzione del volume Selbsttätigkeit der Führer im Kriege, pubblicato quattro anni prima dal generale tedesco Wilhelm Hermann Von Blume [3]. Per queste sue qualità, promosso capitano, gli era stata affidata la docenza del corso di lingua tedesca presso la Scuola Militare di Modena, abbandonando temporaneamente il suo reparto. Ancora, nel 1909, aveva pubblicato un fortunato Dizionario tecnico-militare tedesco-italiano e italiano-tedesco per l'esercito e la marina [4]

La stampa ce lo descrive quale "valente ufficiale, dotato di bella intelligenza e di molta erudizione", sottolineando come fosse "simpaticamente conosciuto a Modena" [5].
Nel corso dell'estate del 1911, tuttavia, Faitini fu trasferito ed assegnato all'84° Reggimento Fanteria della Brigata "Venezia", di stanza a Firenze.

Per quanto concerne le successive vicende del reparto, selezionato per far parte del contingente destinato all'occupazione della Tripolitania, si rimanda al post relativo a Giuseppe Orsi.
In questa sede, basti ricordare che il reggimento - facente parte della 1^ Brigata della 1^ Divisione Speciale, imbarcato a Napoli, lasciò le coste italiane il 9 ottobre, sbarcando presso Tripoli il giorno 11.

Mappa di Tripoli tratta dal fondo del ten. Roberto Ariani; il punto rosso indica la posizione di Sciara Zauia (ove poi sarebbe stato edificato un fortino); il punto blu indica la "casa di Giamail bey" (collezione privata A.E.A.).
L'84° Regg. Fanteria - al comando colonnello Arturo Spinelli - si trincerò poi nei pressi di una manciata di casupole, in una località denominata "Sciara Zauia", posta alla periferia meridionale della città di Tripoli. Qui, rimanendo sulla difensiva, il reparto già il 23 ottobre dovette affrontare una puntata offensiva dei Turco-Arabi, costituente un'azione di diversivo rispetto all'attacco principale, lanciato contro le posizioni di Sciara Sciat, occupate dai Bersaglieri dell'11° Reggimento.
All'alba del 26 ottobre, i Turco-Arabi attaccavano il centro della trincea che correva tra Bu-Meliana e la "caserma di cavalleria", occupata al momento dalla 7^ compagnia dell'84° Fanteria, al comando del capitano Luigi Margery Hombert. Nel violentissimo combattimento caddero, tra gli altri, il capitano Hombert, e il tenente Giuseppe Orsi. La compagnia era in grandissima difficoltà, e la trincea fu parzialmente occupata dagli assalitori.

Le notizie giunsero in breve presso la "caserma di cavalleria", ove aveva sede il comando dell'84° Reggimento, e dov'era accantonata, quale riserva di battaglione, la 12^ compagnia [6]. Il colonnello Spinelli, avuta contezza della situazione, ordinò dunque al capitano Faitini, in comando interinale del battaglione, di assumere il comando diretto della 12^ compagnia, e di muovere verso il luogo del combattimento, per portare rinforzi alla 7^, che rischiava di soccombere.

Faitini eseguì e si mise in marcia con i suoi. Sinché, "allo sbocco di un sentiero", la 12^ compagnia si trovò "accerchiata da quasi duecento nemici" [7]. Ne nacque dunque un furioso combattimento, nel quale Vittorio Faitini trovò la morte.
Così vennero descritti gli ultimi istanti del capitano :
"Il capitano Faitini [rectius] è caduto fra i primi. Un soldato al quale l'otturatore del fucile non funzionava osservava l'arma. Una palla ha colpito precisamente l'otturatore spezzandolo, e un grosso frammento d'acciaio è andato sul viso del capitano colla violenza di una scheggia di bomba, uccidendolo all'istante" [8].

Alla memoria del bravo ufficiale, fu conferita Medaglia d'Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione:
"Comandante interinale di battaglione, nell'accorrere alle trincee con parte delle truppe di riserva, affrontò orde di rivoltosi, combattè con fermezza e bravura e vi perse la vita." - Sciara Zauia, 26 ottobre 1911.

Monumento ai caduti negli scontri del 23 e del 26 ottobre 1911 (cartolina d'epoca, collezione privata).
Le spoglie del Faitini, insieme a quelle degli altri caduti della giornata, dapprima inumate presso il piccolo monumento eretto sul luogo del combattimento, sarebbero poi state traslate presso l'Ossario dell'84° Reggimento Fanteria (oggi, a quanto se ne sappia, andato distrutto).

Il monumento a sinistra indica la prima sepoltura del Faitini (foto tratta dal fondo del ten. Roberto Ariani, collezione privata A.E.A.) 

Ossario dei caduti dell'84° Reggimento Fanteria (cartolina d'epoca, collezione privata).

A cura di Niccolò F.

NOTE:
[1] Annuario degli ufficiali...cit.
[2] L'Illustrazione....cit., p. 490.
[3] L' iniziativa dei comandanti in guerra - Traduzione dal Tedesco del tenente Vittorio Faitini, con prefazione del tenente colonnello E. Barone, Torino - Francesco Casanova Editore, 1900
[4] Vittorio Faitini, Dizionario tecnico-militare tedesco-italiano e italiano-tedesco per l'esercito e la marina, Modena,  Soliani, 1909.
[5] L'Illustrazione....cit., p. 490.
[6] A. De Martino, La Guerra...cit., p. 118.
[7] A. De Martino, La Guerra...cit., p. 119.
[8] A. De Martino, La Guerra...cit., p. 119-120. Il nome del capitano è erroneamente storpiato in Frattini.

BIBLIOGRAFIA
- Annuario degli Ufficiali del Regio Esercito, Anno 1910.
- Antonio De Martino, La Guerra Italo-Turca, la conquista della Tripolitania e Cirenaica, Società Libraria Italiana, New York, 1912.
- Istituto del Nastro Azzurro, database online delle decorazioni al Valor Militare.
- L'Illustrazione Italiana, num. 45, 1911.

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